PILLOLE DI CONTROINFORMAZIONE AD USO DELLA CITTADINANZA ATTIVA NELLA DIFESA DEL TERRITORIO
COME RICONOSCERE LA PROPAGANDA ATTUATA DAI PROMOTORI DELLA GEOTERMIA INDUSTRIALE
Ovvero: sgamare (scoprire) chi si infila in un Forum dedicato a tutt’altro settore ( la sanità) per confezionare un evento che possa dare credibilità ai propri programmi industriali e procurare massima visibilità e pubblicità sui media locali.
AREZZO, FORUM RISK MANAGEMENT IN SANITÀ 2013 (programma completo)
Leggendo i titoli dei circa 80 temi in programma (elencati dalla pag. 4 alla pag. 7) si capisce chiaramente che il FORUM RISK MANAGEMENT IN SANITÀ verte su argomenti esclusivamente sanitari.
Es. : Nuovo patto per la salute, Tecnologie informatiche a supporto del 118, Industria farmaceutica: risorsa per la ricerca, l’innovazione, lo sviluppo, Nuovo modello sanitario INAIL: prevenzione, riabilitazione, reinserimento sociale. L’attività del centro protesi Dispositivi medici: opportunità di sviluppo ed innovazione in Sanità – il ruolo delle Regioni, Giornata delle Neuroscienze, ecc.
Ma allora in un Forum sulla Sanità cosa c’entra la geotermia industriale? Farà bene alla salute? Sarebbe stato interessante chiederlo ai malati ed ai residenti nei comuni geotermici che molto stranamente pur potendo essere i veri protagonisti dell’argomento non erano presenti con i loro delegati. Di sicuro la geotermia industriale fa bene alle tasche di qualcuno. Una singola centrale da 5MW in un anno fattura per chi la gestisce più di 8 milioni di euro (calcolando un ipotetico ricavo di 0,23€/kwh).
In attesa della pubblicazione degli atti del forum di Arezzo, andiamo a rileggere la pag. 63 del programma ufficiale ed un articolo tra i vari trovati sul web, la cui (in)credibilità potrà essere valutata dai lettori.
Da Greenreport: sito web partner de La Repubblica la quale fa parte del gruppo editoriale l’Espresso il cui presidente è Carlo De Benedetti, il quale controlla Sorgenia Geothermal, la quale oltre ad essere nella Rete Geotermica assieme a Graziella Green Power, è titolare di 7 permessi di ricerca di risorse geotermiche in Toscana ed è in affari anche con Legambiente …
Spulciamo il contenuto dell’articolo uscito su greenreport (partner: La Repubblica.it) a firma di Lucia Venturi.
Notare che nel titolo non appaiono le parole “in Sanità”, forse non si abbinavano alla parola geotermia.
Energia La geotermia al Forum Risk Management di Arezzo [6 dicembre 2013] Di Lucia Venturi
http://www.greenreport.it/news/energia/la-geotermia-al-forum-risk-management-di-arezzo/
“Graziella Green Power è attiva nel settore geotermico attraverso le controllata ToscoGeo Srl e si occupa principalmente di attività di ricerca, progettazione, realizzazione, gestione e promozione di centrali e di sistemi di trasformazione energetica innovativi e ad alta efficienza, con particolare riferimento ai cicli binari.”
Nei siti ufficiali non risulta ad oggi (gennaio 2014) una sola centrale geotermica progettata, realizzata, gestita o promossa da Graziella Green Power o da Toscogeo Srl, tantomeno a ciclo binario.
“L’azienda ha ampliato il proprio know how, e le potenzialità di sviluppo nel settore geotermico, attraverso l’acquisizione del 55% delle quote di Magma Energy Italia …. Con l’ acquisizione di queste quote, Graziella Green Power è diventata co-titolare di ulteriori due permessi di ricerca di risorse geotermiche situati in Toscana.”
Ci crediamo che ha ampliato il proprio know how, sta partendo da zero! Comunque nel settore geotermico per conquistare il know how e l’affidabilità ci vogliono anni ( sperando di non incappare in pericolose disavventure nel frattempo). Nei siti ufficiali Graziella Green Power non risulta titolare di permessi di ricerca di risorse geotermiche ( fonte: Ministero Sviluppo Economico) evidentemente tali permessi sono e rimangono intestati ad altre società. Il termine “co-titolare” è quindi usato in modo fuorviante.
«La geotermia è un settore su cui puntiamo con decisione –ha spiegato Iacopo Magrini, amministratore delegato di Graziella Green Power- Sfruttando fonti di calore del sottosuolo è possibile generare energia elettrica ecocompatibile attraverso centrali di piccole dimensione ad emissioni nulle e con basso impatto visivo».
Dopo aver coperto il suolo con ettari di pannelli fotovoltaici (invece di istallarli esclusivamente sui tetti) che sia improvvisamente apparsa l’energia elettrica ecocompatibile?
fine prima parte