Archivio mensile:Maggio 2014

L’Anima della Terra e l’immaginazione del Cuore

riceviamo e volentieri pubblichiamo questa lettera del Dott. Aurelio Sugliani

L’Anima della Terra e l’immaginazione del Cuore

Nel 1854 un nativo indiano, Capo Seattle, scrisse al Presidente degli Stati Uniti in merito alle intenzioni del governo di acquistare il territorio dove era stanziata la sua tribù.
La lettera recita:
“La terra è la madre di tutti noi. Tutto ciò che di buono arriva dalla terra arriva anche ai figli della terra. Se gli uomini sputano sulla terra, sputano su se stessi. Noi almeno sappiamo questo: la terra non appartiene all’uomo, bensì è l’uomo che appartiene alla terra. Questo noi lo sappiamo. Tutte le cose sono legate fra loro come il sangue che unisce i membri della stessa famiglia. Tutte le cose sono legate fra loro. Tutto ciò che si fa per la terra lo si fa per i suoi figli. Non è l’uomo che ha tessuto le trame della vita: egli ne è soltanto un filo. Tutto ciò che egli fa alla trama lo fa a se stesso[…]. Questa terra per lui è preziosa. Dov’è finito il bosco? È scomparso. Dov’è finita l’aquila? È scomparsa. È la fine della vita e l’inizio della sopravvivenza”
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Si evidenzia in queste righe il profondo senso di appartenenza che l’uomo aveva con la propria terra, con il proprio territorio. Per quanto oggigiorno l’uomo, in preda ad un vero e proprio delirio tecnologico, si ritenga “estraniato” dalla natura, invece ne è costutivamente parte integrante. Il nostro corpo ne è un vero e proprio esempio vivente. Ritroviamo l’elemento “terra” nei minerali delle nostre ossa, l’elemento “acqua” nel nostro plasma sanguigno, l’elemento “aria” nel nostro respiro e l’elemento “fuoco” nel nostro metabolismo. Una violazione della natura significa violare anche l’uomo. Ogni individuo, ogni persona che vive in un determinato territorio subisce una sorta di “imprinting” relativo al proprio ambiente. In lui si “formano” le immagini degli orizzonti, dei boschi che lo circondano, dei tramonti, dei paesaggi che si alternano con le varie stagioni. Queste immagini si imprimono profondamente nell’anima di ogni individuo e lo rassicurano sulla propria appartenenza e sulla propria identità. Non a caso quando un individuo si allontana dal suo ambiente lo coglie la “nostalgia” delle “radici”. La nostalgia, il dolore della lontananza si può fare ancora più forte quando si scopre amaramente che il luogo che a suo tempo fu rassicurante e confortante rischia di essere “deturpato”, per non dire stuprato, da quello che viene considerato il “progresso”. Tale avanzamento della civiltà per molti, ammalati da una delle peggiori malattie che è l’avidità e il potere, significa “costruire”. Con questo termine si intende costruire dappertutto, case, industrie, strade, centrali…significa bucare la terra, inquinare l’acqua, disboscare le foreste, rendere irrespirabile l’aria; in altre parole come dice il Capo Seattle “è la fine della vita e l’inizio della sopravvivenza”. Possiamo accettare tutto ciò? Se vogliamo un futuro in cui possiamo coesistere con tutti gli essere viventi e non, dobbiamo renderci consapevoli che ogni ferita inferta all’ambiente significa ferire l’uomo nella sua anima, nella sua parte più profonda. Se aspiriamo al benessere, non solo nostro ma di tutti, dobbiamo cercare di comprendere l’intimo legame che ci lega alla natura. Si dice di un uccello che quando sente la fine avvicinarsi distrugge il proprio nido. Ecco, noi siamo su questo crinale, stiamo correndo questo gravissimo rischio. Dobbiamo quindi lottare per fare in modo che il nostro “nido” non solo ci possa ancora accogliere nella sua integrità, ma consentirci di “nutrire” l’anima di ognuno con la Bellezza che la natura ci offre ogni giorno.

La geotermia industriale discrimina le donne

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Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa riflessione di Gigliola Freschi, candidata del PRC per le elezioni del comune di Casole D’Elsa

Spulciando qua e là l’annuario statistico toscano, appare evidente come le imprese agricole in Toscana siano molto più del doppio di quelle industriali e che nelle imprese agricole e negli agriturismi lavorino molte più donne che uomini.
Ora nel nostro territorio dove il turismo specie in questi ultimi anni è andato via via sviluppandosi, negli agriturismi lavorano moltissime donne che hanno sostenuto e tuttora sostengono con il loro apporto economico le famiglie proprio in questo momento di crisi.
Ora io dico, se arriveranno le centrali geotermiche a devastare il nostro territorio il turismo sparirà e con questo anche l’opportunità lavorativa femminile. La geotermia qui da noi porterà solo qualche posto di lavoro temporaneo per soli uomini e allora dove sta la parità di genere con cui tanto ci si riempie la bocca?
Noi (io e mio marito) abbiamo un piccolo podere che conduciamo in maniera biologica da anni, abbiamo un agriturismo sempre di piccole dimensioni che affittiamo quando capita e vendiamo i nostri prodotti sui mercati contadini.
Constatiamo che ci sarebbe molta richiesta da parte di turisti che trascorrono le ferie qui da noi di prodotti di buona qualità e locali: facciamo il pane con il nostro grano che è ottimo ma che sul mercato non ha quasi valore, mentre un prodotto trasformato come il pane si riesce a vendere bene.
E potrei continuare con altri prodotti che vengono richiesti ma non ci sono…. e queste sono opportunità di lavoro per tutti: non costano niente non sono impattanti sul paesaggio, non richiedono grossi investimenti basterebbe solo la buona volontà e che le istituzioni (il comune) aiutasse questo nuovo modello di sviluppo concedendo piccoli appezzamenti agricoli a coloro che volessero intraprendere questo tipo di attività.
Noi ci batteremo per questo
Gigliola Freschi

I promotori della geotermia industriale vanno in Africa a fare affari ( con la portaerei)

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Operazione Cavour , ovvero, il mal d’Africa di Graziella. Mentre centinaia di migranti muoiono in mare nel disperato tentativo di sfuggire alla miseria e alla fame, Graziella viaggia con la portaerei e organizza a Lagos (Nigeria) sfarzose cene di gala per promuovere gioielli, borse, orologi e profumi.
( n.b. il vino “La Torraccia” che compare nel menù ci fa subito venire in mente l’ex senatore Stefano Boco che recentemente ebbe a dire: Oggi sono solo un imprenditore e rappresento la società Graziella Green Power che ha in se sensibilità ambientali e sociali precedenti al mio incontro con loro …).

fonte http://www.arezzooggi.net  11/03/2014, 18:53   Attualità 
Graziella Group presenta in Nigeria il meglio del Made in Italy

“L’azienda si è imbarcata nell’operazione Cavour che promuove l’imprenditoria italiana nel continente africano ”
Graziella ha organizzato una cena di gala a Lagos, in Nigeria, con 392 personalità economiche e istituzionali

AREZZO – Graziella Group porta in Africa il meglio del Made in Italy con l’Operazione Cavour. L’azienda aretina ha infatti allestito un proprio stand a bordo della portaerei Cavour, la nave della Marina Italiana che, partita a novembre da Civitavecchia, ha già circumnavigato il Medio Oriente e gran parte dell’Africa presentando nei mercati incontrati il meglio dell’imprenditoria e dei prodotti italiani. I protagonisti di questa operazione sono le più prestigiose aziende rappresentanti all’estero del Made in Italy e tra queste è presente anche Graziella che ha scelto di presentare le proprie collezioni di lusso a Lagos in Nigeria, a Dakar in Senegal, a Casablanca in Marocco e ad Algeri in Algeria. L’azienda ha deciso di far tappa in quattro mercati africani in cui il proprio brand è già presente e forte, con l’obiettivo di promuovere anche in questi Paesi le nuove linee di prodotti che sono andate ad aggiungersi ai tradizionali gioielli in oro: gli orologi e le borse. «L’Operazione Cavour ha coinvolto il meglio dell’imprenditoria italiana – spiega Eleonora Gori, retail manager di Graziella Group. – Il passaggio dai mercati africani ha rappresentato per noi il giusto pretesto per rinforzare i rapporti commerciali con questo continente e, soprattutto, per attuare una strategia di brand extension volta ad abbinare alla classica produzione in oro le nostre nuove linee di borse, orologi e profumi». La prima tappa di questo tour ha visto Graziella organizzare a Lagos una cena di gala a cui erano presenti 392 personalità economiche e istituzionali del mercato nigeriano, oltre all’ammiraglio della Marina Militare Paolo Treu e allo stesso ambasciatore italiano. (continua la lettura su www.arezzooggi.net )

ricordati di firmare e far firmare la petizione Salviamo il Masso delle Fanciulle

 

SALVIAMO IL MASSO DELLE FANCIULLE, video a sostegno della petizione

SALVIAMO IL MASSO DELLE FANCIULLE
Chiediamo alla Regione Toscana di revocare l’autorizzazione ad una attività che darebbe il via alla distruzione di una delle ultime aree incontaminate della Toscana.

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E’ stato pubblicato in rete questo fantastico video, girato e montato da Pasquale Adobbato e Simone Bacci, http://www.flycn.it per il Comitato Difensori della Toscana.
Le abbondanti piogge di fine aprile hanno creato uno scenario in cui è protagonista lo scorrere impetuoso dell’acqua nella valle del fiume Cecina.
Oltre Pasquale, Simone & C. della flycn.it desideriamo ringraziare Titti Santini della Ponderosa Music & Art Srl, Milano che molto generosamente ci ha concesso di utilizzare una composizione musicale di prestigio come “Other nature”, brano tratto dall’album “Whitetree” di Ludovico Einaudi.

link video https://www.youtube.com/watch?v=ldFxix0Ibuo