Casole D’Elsa
Al Garante dell’informazione e partecipazione della procedura di Piano strutturale intercomunale dei comuni di Casole d’Elsa e Radicondoli
e p.c. al sig. Sindaco del Comune di Casole d’Elsa, Andrea Pieragnoli
e p.c. al sig. Sindaco del Comune di Radicondoli, Francesco Guarguaglini
Il sottoscritto Giovanni Menchetti, in qualità di legale rappresentante del Comitato Difensori della Toscana, associazione costituita in data 25/09/2012 a Casole d’Elsa, avendo seguito l’esposizione del piano strutturale intercomunale dei Comuni di Casole d’Elsa e Radicondoli, in data 13/05/2020, in modalità di videoconferenza ed avendo preso visione del documento preliminare della valutazione ambientale strategica, trasmette i seguenti contributi nell’ambito del procedimento di adozione del piano strutturale intercomunale dei Comuni di Casole d’Elsa e Radicondoli.
In ambito generale:
1 – SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE:
Nel documento di Valutazione Ambientale Strategica, la “sostenibilità ambientale” viene citata più volte, sottolineandone la grandissima importanza e l’attenzione con cui viene considerata, essendo un principio guida fondamentale del piano stesso.
Pur apprezzandone l’intendimento, tuttavia non viene spiegato nel dettaglio che cosa si intenda per “sostenibilità ambientale”, lasciandone il significato implicito ad un concetto vago che mal si concilia con un documento tecnico quale il PSI dovrebbe essere.
Proponiamo quindi che si dedichi un capitolo specifico per definire, possibilmente con parametri tecnici, il significato di “sostenibilità ambientale” declinata in ambito territoriale.
Sarebbe magari auspicabile che si introducesse il concetto di “Analisi del ciclo di vita” anche per opere sul territorio per poter arrivare a soluzioni ambientalmente sostenibili nella sostanza e non solo di facciata. (Analisi del ciclo di vita (life cycle assessment): metodo strutturato e standardizzato a livello internazionale che permette di quantificare i potenziali impatti sull’ambiente e sulla salute umana associati ad un bene o servizio, a partire dal rispettivo consumo di risorse ed emissioni, considerando l’intero ciclo di vita del sistema oggetto di analisi a partire dall’acquisizione delle materie prime sino alla gestione al termine della vita utile.)
Generalmente, con sostenibilità ambientale si fa riferimento alle condizioni biofisiche della Terra e all’uso che viene fatto delle sue risorse. Il concetto principale che sta alla base dell’idea di sostenibilità è che le risorse del pianeta non possono essere utilizzate, sfruttate e/o danneggiate infinitamente.
Il concetto di sostenibilità si compone di tre elementi distintivi:
- economia
- uguaglianza
- ambiente
Quindi, è possibile parlare di sostenibilità solo quando si riescono a far funzionare simultaneamente questi tre elementi; perciò proteggendo l’ambiente, promuovendo l’uguaglianza e preservando la crescita economica e lo sviluppo. Un esempio concreto: quando si parla di non utilizzare più suolo pubblico, l’Amministrazione Comunale si impegna a stabilire, da una data certa, di non autorizzare più nuove costruzioni edilizie ma solo ristrutturazioni dell’esistente. In altre parole: da quella data prefissata, sul territorio del comune di Casole non si devono vedere più nuovi cantieri edilizi.
Il concetto di sviluppo sostenibile è stato introdotto nel rapporto Brundtland del 1987 della commissione mondiale sull’ambiente e lo sviluppo, intitolato «Il nostro futuro comune», come «uno sviluppo che soddisfa i bisogni del presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri». Esso è volto a conciliare lo sviluppo economico e la salvaguardia degli equilibri sociali e ambientali.
L’augurio è che i tecnici responsabili della redazione di questo PSI riescano a tradurre questi concetti generali in definizioni più precise e in strumenti applicabili nello specifico a livello territoriale.
2 – GEOTERMIA
Pag. 92 8.2.6.1
“Ai sensi del D.Lgs. n.22/2010 e s.m.i. nel corso degli anni 2010 e 2011 sono state presentate due richieste di permesso di ricerca di risorse geotermiche, denominate “FRASSINI” e “MENSANO”, all’Ufficio competente della Regione Toscana presso la Direzione Generale Politiche territoriali, Ambientali e per la Mobilità, Area di Coordinamento Ambiente, Energia e Cambiamenti Climatici). Con decreto del 6/6/2011 n. 2332 è stato conferito a Magma Energy Italia il permesso di ricerca per risorse geotermiche “Mensano” (comprendente i Comuni di Radicondoli, Casole d’Elsa, Colle Val d’Elsa, Volterra, Castelnuovo Val di Cecina e San Gimignano), il cui programma di esplorazione di superficie include rilievi geologici, prospezioni geochimiche, prospezioni gravimetriche, prospezioni magnetometriche, prospezioni magnetotelluriche, linee sismiche a riflessione, monitoraggio della microsismicità e prospezioni geotermiche. Il rilievo geotermometrico ha lo scopo di definire e limitare le aree del Permesso di Ricerca che presentano le più interessanti anomalie di temperatura e gradiente termico. Il valore di gradiente, conoscendo la profondità del potenziale serbatoio, consente di estrapolare con attendibilità la temperatura al tetto delle formazioni permeabili della serie toscana o del basamento metamorfico.”
Precisiamo:
Il permesso di ricerca “Mensano” non è più un permesso di ricerca bensì un’istanza di concessione di coltivazione. Esso non comprende più i Comuni di Volterra e di San Gimignano. Lo sfruttamento è indirizzato verso il territorio di quattro comuni: Radicondoli, Casole d’Elsa, Colle di Val d’Elsa e Castelnuovo Val di Cecina.
Non viene citato il progetto per la centrale pilota “Castelnuovo”. L’area delimitante il progetto comprende il territorio di Radicondoli per circa 6 ettari.
Non viene citato il progetto per la centrale pilota “Lucignano” (1500 ettari sempre nel territorio di Radicondoli).
Non viene citato il permesso di ricerca “La Pianaccia e Monte Santa Croce” di Sorgenia Renewables S.r.l. che incide sempre nella zona sud di Radicondoli.
Non viene specificato che il territorio di Radicondoli ospita già sei centrali geotermoelettriche ad alta entalpia che il gestore attuale (Enel Green Power Italia S.r.l.) potrebbe potenziare ampliandone gli impianti.
Commento:
Tralasciando i dettagli riguardo all’inquinamento prodotto dalle centrali geotermiche, che i vari organismi amministrativi regionali e locali spesso considerano e affrontano a nostro parere in modo poco in linea con gli intendimenti di propagandata, effettiva sostenibilità ambientale, rileviamo che appare quanto meno sorprendente che un PSI non prenda in considerazione l’effetto cumulo di una tale quantità di centrali già operative o/e in progetto.
Troppo viene lasciato nelle mani dei funzionari della Regione e di Enel Green Power Italia S.r.l. o delle altre società attive nel campo della geotermia industriale.
Si dovrebbero quanto meno citare, per una questione di principio, in un documento così importante le preoccupazioni connesse ad un tale numero di centrali considerando le relative ricadute sul territorio.
I Sindaci dovrebbero comunque levare una voce a difesa della salute dei cittadini e del territorio in cui vivono.
L’effetto cumulo dovrebbe essere affrontato non solo con un monitoraggio dei livelli di inquinamento del territorio (aria/acqua/suolo; analisi dell’aria in quota e dei venti? Si sono mai fatte?), ma dovrebbe essere regolamentato a tutti i livelli, anche dal punto di vista edilizio, per esempio come consumo di suolo (si citano le centrali, ma i pozzi geotermici e similari? Quanti sono i pozzi? Quanti di nuovi ne può “sopportare” il territorio? E i vapordotti? Le strade d’accesso? Anche loro dovrebbero pesare sul computo del consumo di suolo, che a sua volta grava sul computo totale di impatto ambientale della risorsa geotermica e della sua effettiva sostenibilità ambientale).
Aree Non Idonee alla Geotermia: ricordiamo la richiesta da parte del Comune di Casole d’Elsa (sostenuta da una consultazione popolare svolta nel 2014) che tutto il territorio comunale venga dichiarato non idoneo alla collocazione di impianti di geotermia industriale.
3 – Richiesta di richiesta di attivazione della Procedura di Dichiarazione di notevole interesse pubblico (art. 136 D.Lgs. 42/2004) del paesaggio di Casole d’Elsa-Monteguidi-Mensano-Radicondoli (SI).
Sostenuta dalle Associazioni Italia Nostra, Casole Nostra, Comitato Difensori della Toscana, WWF, F.A.I. e firmata da oltre 3000 cittadini.
Ricordiamo che In data 17 marzo 2014 il Consiglio Comunale di Casole d’Elsa con Deliberazione n. 31 approvava l’attivazione della procedura di dichiarazione di notevole interesse pubblico (art.136 e succ. D.Lgs. n.42 del 22.01.2014) del paesaggio di Casole d’Elsa” sollecitando la Regione Toscana alla prosecuzione dell’istruttoria del caso.
In data 29 settembre 2015 la Commissione Regionale si è riunita ed ha esaminato l’istanza. Erano presenti in quell’occasione il Sindaco di Casole d’Elsa Piero Pii ed il Sindaco di Castelnuovo Val di Cecina Alberto Ferrini. Su proposta dei Sindaci si è stabilito una lieve ridefinizione dei confini. La Commissione ha quindi chiesto che la proposta fosse “riformulata attraverso la presentazione di una nuova relazione tecnica aggiornata rispetto ai contenuti del PIT approvato e riguardante la descrizione dei territori ricompresi nella nuova proposta di vincolo, accompagnata da idonea documentazione cartografica in cui siano chiaramente riconoscibili i confini della medesima proposta, confini che dovranno essere geograficamente identificabili attraverso chiari riferimenti fisici e materiali”
In data 26 maggio 2016 la documentazione richiesta dalla Commissione è stata depositata presso gli Uffici Competenti della Regione Toscana. Da allora i cittadini di Casole d’Elsa stanno ancora aspettando che la documentazione venga valutata dalla Commissione Paesaggio.
4 – Proposta di istituzione del S.I.C. – Sito di Interesse Comunitario – Media Valle del Cecina, inviata in Regione dal Comitato Difensori della Toscana con l’adesione di Italia Nostra, Legambiente Siena e WWF Siena (22.09.2019)
In data 30.04.2019 con Delibera di Giunta Comunale l’Amministrazioni Comunale di Casole d’Elsa manifesta la propria volontà di adesione al documento “in quanto coerente con le linee programmatiche di questo ente”
Nel PSI non si fa menzione di nessuno dei due procedimenti sopra citati, nemmeno come ipotesi. Qualora questi trovassero il favore delle commissioni regionali preposte per la loro valutazione, dovrebbero rendere necessario recepire, da parte del PSI, la normativa che ne regoli l’attuazione.
● Qualora entrambi od anche solo uno dei due procedimenti andasse in porto, nostra preoccupazione è che il PSI possa ipoteticamente collocarsi in contrasto normativo, anche solo parzialmente, con la nuova situazione territoriale che si andrebbe a creare; al contrario, dovrebbe essere in grado di recepirne agevolmente le vantaggiose novità.A questo proposito chiediamo la nomina di tre esperti ambientali sotto la guida del prof. Sandro Piazzini che dovrebbero tutelare i luoghi e promuovere iniziative di interesse naturalistico atte a far conoscere a tutta la popolazione dei nostri Comuni, la grande ricchezza e varietà di specie presenti sul nostro territorio.
Casole d’Elsa, il 30/06/2020
Per Il Comitato Difensori della Toscana
Giovanni Menchetti (Presidente)