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Storia dell’inquinamento geotermico, 2007 annus horribilis, ma fortunatamente le cose cambiano

30 settembre 2018

Storia dell’inquinamento geotermico, 2007 annus horribilis, ma fortunatamente le cose cambiano

La storia degli ultimi decenni ha visto la chiusura di miniere di carbone, la chiusura di vecchie centrali termoelettriche, la chiusura di vecchie acciaierie, il divieto di produzione e di utilizzo del DDT, dell’eternit, della benzina al piombo. Recentemente alcune case automobilistiche hanno annunciato che entro pochi anni smetteranno di produrre le auto diesel. Le centrali geotermiche invece non le vogliono proprio levare di torno.

Il problema è politico, o meglio sono i politici che continuano a difendere la geotermia industriale pur essendo consapevoli di quanto sia nociva. Un momento storico in cui la politica ha fatto grossi danni in questo senso è stato l’anno 2007, ma per capire meglio cos’è successo in quell’anno occorre prima fare un breve riassunto di cosa è avvenuto negli ultimi decenni a livello europeo per quanto riguarda il settore energia. Dagli anni ’80 in poi il tessuto economico dell’Europa ha cominciato a trasformarsi e gli stati membri hanno aperto le proprie frontiere per favorire la liberalizzazione del mercato in molti settori economici compresi quelli energetici. La prima direttiva europea che parla esplicitamente di liberalizzazione del mercato dell’energia elettrica è la 96/92/CE del 1996. Si stava diffondendo l’idea che non dovevano più esserci situazioni di monopolio ma solo libera concorrenza. Nel 2002 si arrivava alla moneta unica, ma in Italia non tutto stava andando come avrebbero voluto gli altri Stati europei in quanto permanevano situazioni di monopolio. Va detto che le società industriali serie non hanno problemi ad operare in regime di concorrenza. Le società meno serie invece, se abituate ad essere protette dallo Stato, quando arriva la concorrenza, e specialmente quando è straniera, rischiano di finire fuori mercato.

Cosa succede nel 2007? Enel, che intasca dallo Stato centinaia di milioni di euro attraverso certificati verdi (ottenuti con la geotermia inquinante), offre qualche milione alle amministrazioni locali per poter rinnovare le concessioni in scadenza, per poter costruire nuove centrali occupando anche nuovi territori e per far eseguire ad altri (es Cosvig) varie attività anche di “immagine” (marketing, convegni, studi, ecc.) che servano a scongiurare o ad allontanare nel tempo la fuoriuscita dalla posizione di mercato occupata.

E’ così che nel 2007 Enel, la Regione Toscana (PD) e il Ministero dello Sviluppo Economico (Bersani, PD) si mettono d’accordo e firmano un documento intitolato “Accordo Generale sulla Geotermia”.

Va ricordato che questo accordo “volontario” i cittadini non l’hanno mai richiesto. Per quanto sia stato firmato anche dai sindaci geotermici e dai presidenti degli enti locali (in maggioranza provenienti da liste di centro-sinistra in cui erano presenti anche dipendenti Enel), non risulta che i cittadini siano mai stati direttamente informati o consultati, come dovrebbe avvenire nei territori europei quando ci sono decisioni che riguardano l’ambiente. La partecipazione del pubblico, prevista dalle normative europee, forse è un concetto che non appartiene a questi politici.

Cosa ottiene la monopolista Enel con questo accordo: per ogni nuovo MW di potenza che le verrà permesso di installare, dando per scontato che tutti i progetti otterranno VIA positiva da parte della Regione, pagherà solo 650000 € spalmati su 10 anni, cioè 65000 € ogni anno. Tali somme verranno versate da Enel solo dopo aver intascato i certificati verdi finanziati con i soldi pubblici. Vengono previsti 112 nuovi MW con nuove centrali da costruire tra il 2007 e il 2011 con la possibilità di aggiungere altri 88 nuovi MW e arrivare a 200 MW totali entro il 2024. Se per ogni MW installato vengono mediamente prodotti 8000 MWh di energia elettrica all’anno, per ogni MW installato l’incasso annuo si aggira intorno a 1184000 € ( per ogni MWh circa 50 € prezzo di mercato + 98 € di incentivi = 148 € ). La cifra di 65000 € allora corrisponde a solo il 5,5% dell’incasso annuale e viene pagata per soli dieci anni. Dall’undicesimo anno in poi Enel incassa gli incentivi e non versa più un soldo. Dopo aver fatto questo ottimo affare Enel negli anni a venire avrà altre occasioni per intessere buoni rapporti con gli uomini del PD. Nel 2014 ad esempio l’avvocato Alberto Bianchi, il presidente “cassiere” della fondazione di Renzi, verrà eletto nel consiglio d’amministrazione di Enel.

Nel frattempo i lavoratori Enel del settore geotermia dal 2007 al 2017 sono passati da 700 a 600 unità. A livello locale l’accordo ha fatto aumentare il numero di centrali e la produzione di energia, ma i soldi sono finiti da altre parti. Ai territori sfruttati sono rimaste le aree inquinate e l’aumento della disoccupazione (aree di crisi).

Parliamo ora dei principali firmatari dell’accordo. Nella primavera del 2006 le elezioni politiche venivano vinte dalla coalizione di partiti e raggruppamenti di centro-sinistra chiamata “l’Unione”. Iniziava così il governo Prodi II. I partiti DS e Margherita, che formavano il raggruppamento chiamato “L’Ulivo”, si sarebbero fusi tra di loro nell’autunno del 2007 trasformandosi in PD. In tale governo il ministro del Mise era Pier Luigi Bersani. Bersani durante il suo mandato di ministro emanava tra le altre cose il Decreto n. 7/2007 sulle liberalizzazioni conosciuto anche come Decreto Bersani. Nei discorsi ufficiali Bersani parlava di Europa e di bisogno di concorrenza mentre nelle interviste televisive dava il meglio di sé come imbonitore. Famose erano le sue battute, tipo quelle sul tempo che lui non perdeva a pettinare le bambole o smacchiare i giaguari. Intanto, mentre l’opinione pubblica veniva distratta dalle storielle, lui senza perder tempo firmava accordi volontari che garantivano entrate per milioni di euro alla monopolista Enel. Nel 2009 Bersani diventava segretario del PD. Nel 2007 il presidente della Regione Toscana era Claudio Martini (PD), che avendo lavorato bene (per il partito) è stato premiato con un posto da senatore nella legislatura 2013-2018. L’amministratore delegato di Enel era Fulvio Conti, che oggi è diventato presidente di Telecom. Tutti questi personaggi in qualche modo sono stati premiati dopo aver favorito un enorme giro di soldi pubblici provenienti da incentivi fatti intascare a chi inquina. Invece di premiarli la cosa più giusta sarebbe stata obbligarli a respirare a vita i gas in uscita dalle centrali. Per noi cittadini l’accordo del 2007 ha avuto e sta avendo pesanti ripercussioni e purtroppo ne avrà anche per le future generazioni.

Ma le cose cambiano. Hanno chiuso le fabbriche di amianto, hanno chiuso le miniere di mercurio, hanno dismesso tanti impianti inquinanti, verrà il giorno in cui verranno spazzati via questi elementi dannosi e verranno chiuse anche queste insostenibili e velenose centrali.

 

Fine della prima parte

Nei prossimi post approfondiremo gli argomenti Cosvig, Arpat, Ars, ecc.

By Difensori della Toscana