Archivio mensile:marzo 2015

Idee dal Convegno sull’Economia del Paesaggio e Geotermia

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ECONOMIA DEL TERRITORIO E GEOTERMIA INCONTRO DI VENERDI’ 20 MARZO 2015
RESOCONTO DEL CONVEGNO

  • Il Convegno si è svolto a Colle Val d’Elsa nella splendida cornice del “Palazzone”, sede del CREA (Centro Ricerca Energia Ambiente ) il cui Direttore Alessandro Donati , aprendo i lavori, ha espresso parole di benvenuto.
  • Fabio Berti, Assessore al Comune di Colle, ha portato i saluti dell’Amministrazione e sottolineato l’importanza dei temi del workshop. Questo punto è stato anche ripreso dal Paolo Moschi, Assessore al Comune di Volterra, che ha parlato anche esplicitamente dell’interessa per la creazione di un “Distretto ad alta qualità di vita”.
  • L’intervento del Sindaco di Casole Piero Pii, in sintonia con i Sindaci di Castelnuovo Val di Cecina (PI), Colle Val d’Elsa (SI), Radicondoli (SI), San Gimignano (SI) e Volterra (PI) ha insistito sul valore costruttivo del Convegno la cui finalità era quella di proporre alla Regione Toscana un piano alternativo a quello della Geotermia Industriale per un Territorio, come quello dei sei Comuni aderenti al Convegno, fortemente antropizzato e con caratteristiche di unicità legate ad un intreccio mirabile, sviluppatosi nei secoli, fra ambiente, paesaggio, agricoltura e turismo sostenibile. Nel delineare questo ha anche prospettato diverse possibilità:
    -la creazione di un Distretto Cecina con un piano urbanistico coordinato, con opzione prioritaria per un’Area di completo vincolo ambientale e con l’obiettivo di recupero dell’immenso patrimonio edilizio plasmatosi nell’arco di secoli
    – il rigetto definitivo e irrevocabile da parte del Distretto Cecina del progetto geotermico industriale di Magma Energy per il devastante impatto che questo avrebbe su un Territorio che tanto ha già dato alla Geotermia e che ha chiaramente imboccato ben altre strade per uno sviluppo armonico a beneficio delle Popolazioni locali. In questo senso il sindaco Pii ha fortemente caldeggiato la partecipazione di CREA e COSVIG ai lavori
    – l’iniziativa per l’inserimento del Distretto Cecina fra i siti “Patrimonio UNESCO”
    – la forte espansione della componente turistico-alberghiera ed agricola nell’Area Casolese con notevole espansione occupazionale (si veda anche l’intervento dell’Arch. Capitani)
  • Il Dario Conte, nel suo intervento sul “ Ruolo delle Associazioni nella gestione del Territorio” ha sottolineato che la scelta del termine “gestione” è voluta, dato che non solo di “difesa” del Territorio si tratta ma di vero e proprio progetto da delineare nel corso della Moratoria semestrale deliberata dalla Regione Toscana e finalizzato ad un’economia diversa dal brutale sfruttamento dell’Ambiente e basata sull’identificazione delle caratteristiche su cui puntare per uno sviluppo sostenibile.
    È stata poi ricordata la peculiarità della recente Consultazione Popolare a Casole che ha visto, su 1.424 Votanti, un clamoroso successo del NO alla Geotermia con il 93 % dei consensi. Dario Conte ha chiuso ringraziando le Istituzioni presenti e sottolineando che la crescita di consapevolezza delle Popolazioni locali nei confronti dei temi trattati rappresenta un risultato straordinario degli sforzi dei Volontari del Comitato Difensori della Toscana, di CasoleNostra e dell’Eco Museo Borgo La Selva a livello locale e, a quello Nazionale, del FAI, di ItaliaNostra, del WWF e della Rete del NO alla Geotermia Industriale.
    A tutti un grazie convinto nella speranza di un’adesione sempre più vasta dei Cittadini agli ideali portati avanti dalle Associazioni citate, in piena sintonia con le Amministrazioni Comunali dell’Area del Cecina.
  • Di grande interesse è parso a tutti i presenti l’intervento di Pino Merisio (Rete Nazionale NO Geotermia ) che ha chiarito lucidamente la politica degli incentivi evidenziando come il 23,5 % delle bollette energetiche sia rappresentato dalla quota destinata alle energie rinnovabili. In parole povere, questo significa che quasi un quarto dei tributi viene utilizzato per le “rinnovabili” che tali possono non essere (vedi Geotermia). Si realizza quindi il paradosso dei Contribuenti che sborsano una cifra enorme proprio per supportare piani di sviluppo largamente non condivisi nelle loro caratteristiche (vedi piano Magma Energy). Due altri punti di questo intervento hanno suscitato grande interesse:
    – il raggiungimento, con largo anticipo, degli obiettivi ambientali individuati dall’Unione Europea come obbligatori da raggiungere entro il 2020
    – la totale autosufficienza energetica già ampiamente raggiunta nel Territorio Senese. Ovviamente questo significa, in maniera inoppugnabile, che ogni surplus verrebbe finalizzato solo al commercio di energia, con gli aspetti negativi della produzione stessa che ricadrebbero sulle popolazioni locali senza alcuna contropartita in termini di crescita interna.
  • Il Andrea Borgia in un lungo e appassionato intervento, ha poi delineato gli allarmanti aspetti di inquinamento (non chiariti dai Produttori) legati allo sfruttamento Geotermico sul Monte Amiata.  Ha anche auspicato una chiusura delle Centrali stesse con una lunga pausa di riflessione sugli aspetti negativi della Geotermia e sulla necessità di un reale ed efficace controllo degli agenti inquinanti sia a livello atmosferico ( con ricadute negative sulle produzione agricole, specie viti-vinicole) che delle falde acquifere ( quest’ultimo largamente comprovato).

Dopo il coffee break ( GRAZIE ALLE ASSOCIAZIONI!) si sono succeduti altri importanti interventi.

  • Valerio Palma dell’Università Roma Tre – Tor Vergata, ha “incantato” la platea con un eccellente intervento sulla valutazione economica del Paesaggio e con una provocatoria valutazione (pari a zero euro!) della Gioconda di Leonardo. In altre parole, l’oratore ha delineato i parametri scientifici sui quali può basarsi la valutazione del Paesaggio che per ciò stesso diviene elemento trainante per l’economia di un Territorio. Il prolungato applauso che ha accolto l’intervento di questo giovane Ricercatore è valso più di mille parole.
  • Piero Ricci per Confindustria Siena e Alessandro Piazzi, Amministratore Delegato di ESTRA, si sono occupati degli aspetti energetici  industriali. Il primo Relatore si è concentrato sulla promozione dei piccoli impianti, mentre il secondo ha relazionato sulla entità dell’apporto energetico occupandosi poi del recente ripristino della Centrale Idroelettrica di Colle con il recupero completo delle gore afferenti alla Centrale stessa. Concisa e lucida anche la delineazione delle fonti di approvvigionamento attuale di metano e dei tempi di recupero delle somme investite in campo energetico dalle Ditte imprenditrici del settore. Alessandro Piazzi si è anche soffermato sulle parole del Moderatore Dario Conte che aveva invitato a riflettere sul reale quesito dell’incontro, cioè “ quale energia per quale economia?”
  • Di grande lucidità ed efficacia, proprio  a proposito del quesito ora esposto, è stato l’intervento di Valeria Capitani, del Comune di Casole, che ha fornito i dettagli del recupero ambientale della “Castello di Casole” con impegno impressionante di risorse e ha commentato quanto questo abbia avuto riflessi rilevanti in campo occupazionale (oltre 250 Addetti) e sull’indotto (economia del Territorio). Come era già stato accennato dal sindaco Pii, Valeria Capitani ha sottolineato l’enorme aumento delle presenze turistiche nell’Area Casolese e più in generale nella Val d’Elsa.
    I numeri non si discutono e i numeri hanno dimostrato che un’economia agricolo-turistica rappresenta già un volano formidabile per l’economia locale. Anche per questo intervento gli applausi convinti valgono più di mille parole.
  • Lucidi, appassionati e puntuali anche gli interventi di Mariarita Signorini (ItaliaNostra) e di Mauro Chessa (Rete dei Comitati).
    Mauro Chessa ha sottolineato come l’attuale meccanismo degli incentivi per le rinnovabili trasferiscano un bene pubblico legato al paesaggio, alla sua economia, al turismo. I cittadini non solo devono pagare gli incentivi in bolletta, ma rischiano anche di trovarsi depauperati di un bene pubblico e di un bene economico. Di fatto la costruzione di centrali geotermiche trasferisce beni pubblici nelle tasche dei privati
    Come paradigmatico, Mariarita Signorini ha delineato il percorso   partecipato, riguardante il Biogas, della Comunità di Buonconvento. Le continue informazioni, la partecipazione diretta ai lavori e la creazione di una giuria popolare hanno consentito agli abitanti di Buonconvento di stilare una carta che indica le raccomandazioni per :
    – salvaguardia dell’Ambiente e del Paesaggio
    – tutela delle risorse e dell’economia locale
    – controlli e certificazioni
    – tutela della salute e valutazione della distanza degli impianti dalle abitazioni

Si è trattato di un lavoro enorme che, basato su dati scientifici, ha consentito una presa di coscienza collettiva che si è tradotta in un informato (prima di tutto) e convinto NO ad impianti a Biogas, a conferma dell’irrinunciabile necessità di una corretta informazione per una solida decisione.

  • Fausto Batini, Amministratore Delegato di Magma Energy, ha ancora una volta presentato i dati relativi alle Centrali a ciclo binario con totale reimmissione dei liquidi e zero emissioni atmosferiche.  Ha citato gli impianti similari già presenti in Paesi stranieri in aree non antropizzate, con ciò confermando che Magma Energy non ha mai realizzato impianti in Italia, ma non ha fornito alcun dato sull’impatto ambientale degli stessi. Ha ribadito i dati sui livelli occupazionali indicando in circa 200 il numero di addetti per la realizzazione di una Centrale; si tratta di addetti temporanei perché lo stesso Batini ha indicato in 20 elementi l’organico per la gestione di una centrale ove realizzata e in 8-10 elementi l’attuale organico tecnico-amministrativo di Magma Energy; si vedano, per ovvio confronto, i dati prima forniti dall’Arch. Capitani per la sola impresa Castello di Casole.
    Nessun dato è stato fornito sul valore economico dell’indotto. Curiosamente, le diapositive di Fausto Batini mostravano proprio quegli splendidi paesaggi che rappresentano il vero valore del Distretto del Cecina e che verrebbero profondamente deturpati proprio dall’inserimento di una o più Centrali. Alle critiche circostanziate dei Relatori precedenti, l’amministratore delegato della Magma ha replicato in maniera dura ribadendo l’esistenza di un contratto già firmato dalla Regione Toscana e quindi a suo dire vincolante, con ciò chiudendo la porta ad ogni trattativa o ad una riconsiderazione del Progetto industriale sulla base dei lucidi e circostanziati dati economici reali sino a quel momento presentati.
  • Scilla Sonnino, ecologa, ha di seguito esaminato gli aspetti fortemente negativi della Geotermia industriale sulla fauna dell’Area del Cecina, formulando un forte invito ad un ripensamento sugli impianti stessi che altererebbero in maniera irreversibile l’integrità del Territorio, riducendo fortemente l’unicità dell’Area e interrompendo quell’interscambio fra aree che è alla base della migrazione degli animali.
  • Roberto D’Autilia, ha sintetizzato un po’ il convegno individuando alcune linee di studio per presentare una proposta alla Regione Toscana al termine della moratoria. In particolare:
    – Il calcolo comparato dell’efficienza energetica di una rete di piccoli impianti e di un sistema di grandi impianti
    – La realizzazione di smart grid per ottimizzare le reti
    – La concentrazioni di impianti nella stessa
    – L’analisi degli scambi di energia con l’estero per una progettazione energetica europea
    – La contabilizzazione del risparmio energetico nel burden sharing
    – Incentivi ai Prosumer (produttori – consumatori)
    – Valutazione integrata e complessiva dei progetti
    – Metodologia esatta per la V.I.A
    – Valutazione di Impatto Economico
  • Alberto Ferrini, Sindaco di Castelnuovo Val di Cecina, ha chiuso i lavori riprendendo i temi proposti dal sindaco di Casole d’Elsa e ringraziando per il lavoro svolto, piattaforma indispensabile per i prossimi incontri.

Corre l’obbligo alla fine di questo resoconto di ringraziare caldamente diverse Persone :

  • tutti i Volontari (tanti !) delle Associazioni che si sono fatti carico della gestione di un evento estremamente proficuo e hanno organizzato al meglio la giornata ( buffet compreso).
  • tutti i Rappresentati delle Istituzioni soprattutto il Sindaco di Casole Piero Pii che ha coordinato la partecipazione dei sei Comuni aderenti all’iniziativa e, con la Giunta, ha deliberato un contributo economico destinato proprio alla riunione.
  • tutti quegli oltre 200 Cittadini che hanno invaso letteralmente l’Aula del Convegno, confermando la bontà di un’iniziativa (la prima di tante!) che permetta un’informazione corretta e consapevole, base per una decisione finale e condivisa.

Dario Conte – Presidente di CasoleNostra – Moderatore dell’incontro

Lunedì 23 Marzo 2015

Economia del Territorio e Geotermia, convegno a Colle di Val d’Elsa, venerdì 20 marzo 2015

Il convegno si propone di discutere l’interazione tra il Piano Energetico Regionale, il Piano Paesaggistico e le attività economiche nelle aree geotermiche.
La moratoria della Regione Toscana sembra condurre, secondo le intenzioni del Consiglio Regionale, alla formulazione di una proposta tecnico-scientifica per la riorganizzazione della produzione energetica regionale senza penalizzare l’economia del paesaggio.
A questo scopo sono stati invitati alcuni esperti per discutere l’argomento e dare l’avvio ad un gruppo di lavoro che possa presentare alla Regione Toscana una o più proposte che tengano conto della complessità di tutte le variabili in gioco.

Programma

  • 15.00-15.15 Alessandro Donati, C.R.E.A.: Ricerca e impresa per una politica energetica
  • 15.15-15.30 Marco Spinelli, La moratoria della Regione Toscana: un’occasione per il territorio
  • 15.30-15.45 Piero Pii, Il progetto e l’area di studio e di sperimentazione
  • 15.45-16.00 Dario Conte, Il ruolo delle Associazioni nella gestione del territorio
  • 16.00-16.15 Pino Merisio, La politica degli incentivi
  • 16.15-16.30 Claudio Margottini, Le aree idonee alla geotermia
  • 16.30-16.45 Andrea Borgia, Le centrali dell’Amiata
  • Coffee break
  • 17.30-17.45 Valerio Palma, Il valore economico del paesaggio
  • 17.45-18.00 Paolo Campinoti, Le aziende locali e lo sviluppo dei piccoli impianti
  • 18.00-18.15 Fausto Batini, Un approccio olistico per la valutazione delle risorse geotermiche
  • 18.15-18.30 Alessandro Piazzi, Il ruolo di ESTRA nell’economia del territorio
  • 18.45-19.00 Mariarita Signorini, Il caso Buonconvento e i processi di  partecipazione democratica dei cittadini
  • 19.00-19.15 Scilla Sonino, Gli aspetti ambientali del Piano Paesaggistico
  • 19.15-19.30 Roberto D’Autilia, Smart grids
  • 19.30-19.45 Mauro Chessa, Geotermia pulita e democratica: media e bassa entalpia
  • 19.45-20.00 Alberto Ferrini, Conclusioni
  • Cena e discussione

 

convegno20mar

Il caso Arpat e le centrali geotermiche malfunzionanti e inquinanti

logo-arpat

fonte: Arpat, annuario dei dati ambientali 2014, geotermia
http://www.arpat.toscana.it/notizie/comunicati-stampa/2014/geotermia-annuario-2014.pdf
Note
(1) Guasto impianto. La configurazione impiantistica è costituita da un torre refrigerante e due AMIS (Abbattitore di Mercurio e Idrogeno Solforato); il controllo è stato svolto con l’AMIS B non funzionante, il che spiega i valori elevati di Hg e H2S in uscita dal trattamento. Tenuto presente che la centrale non era in assetto, il limite di emissione non è applicato.
Centrale Enel di Farinello (PI) anno 2013 emissioni di acido solfidrico (H2S) Flusso di massa (kg/h) 185,3
Valore limite di emissione D.Lgs 152:2006 = 100 mg/Nm3 – 170 kg/h
Flusso di massa (g/h) 11,5 (6) Hg disc.=0,2
Valori limite di emissione (Hg totale) A) D.Lgs 152:2006 = 0,4 mg/Nm3 – 1 g/h (come sali disciolti)
(4) I dati elevati di flusso di massa relativi al parametro Hg totale, anomali rispetto ai dati storici, sono stati determinati da una problematica legata a un problema di fornitura del letto sorbente per l’abbattimento di Hg in uscita AMIS (Abbattitore di Mercurio e Idrogeno Solforato).

Il caso Arpat e le centrali geotermiche malfunzionanti e inquinanti ovvero “insieme per un futuro sostenibile”…

Leggendo l’ultimo annuario Arpat relativo alle emissioni delle centrali geotermiche Enel si scoprono brutte notizie. Nel 2013 ci sono stati dei malfunzionamenti alle centrali di Farinello (PI) e Bagnore 3 (GR) con emissioni in atmosfera di acido solfidrico e mercurio e nonostante ciò le centrali sono rimaste in piena attività. L’annuario stranamente non riporta le date di inizio e fine dei malfunzionamenti, le emissioni incontrollate probabilmente sono durate mesi e mesi. Ma le leggi che tutelano l’ambiente e la salute dei cittadini a cosa servono?
Se le centrali erano guaste e stavano inquinando perché non sono state chiuse immediatamente? Le valvole di testa pozzo che funzione hanno? Ma l’Arpat cosa ci sta a fare? Bisognerebbe fare un esperimento: mandare un cittadino motociclista con la marmitta rotta a fare chiasso sotto alle finestre di casa di qualche funzionario regionale, magari di notte. Se vengono chiamati i Carabinieri e l’Arpat a misurare i decibel il motociclista potrebbe rispondere che l’inquinamento acustico non è da considerarsi perché momentaneamente c’è un guasto. Si potrebbe prendere in prestito il linguaggio Arpat dell’annuario: “Tenuto presente che la marmitta non era in assetto, il limite di emissione non è applicato” oppure sempre parafrasando il linguaggio arpatese “I dati elevati di flusso sonoro relativi ai decibel totali, anomali rispetto ai dati storici, sono stati determinati da una problematica legata a un problema di fornitura della paglietta fonoassorbente utilizzata per l’abbattimento del rumore in uscita”.
Siamo certi che la moto verrebbe sequestrata e il motociclista sottoposto a TSO.
Due proverbi vengono subito in mente: due pesi e due misure. Forti con i deboli e deboli con i forti.
Nel caso specifico della centrale Enel tra l’altro non dobbiamo dimenticarci che con il mercurio ci si ammala di tumore e si muore. Ma quanto ci costano i vertici Arpat? (il direttore Giovanni Barca intorno ai 150000€) http://iltirreno.gelocal.it/regione/2014/11/25/news/regione-nuova-pioggia-di-premi-sui-dirigenti-1.10376011
Che senso ha sborsare cifre così esorbitanti per mantenere un carrozzone come Arpat? Perché i cittadini devono pagare tasse salatissime per avere dei controlli inutili?
Il senso dei controlli ambientali è prevenire l’inquinamento e i danni alla salute della popolazione, altrimenti non servono a niente. Se una centrale inquina deve essere fermato l’impianto e sanzionato il gestore. Devono inoltre essere fatte vere indagini sui motivi dell’inquinamento (nuovi reati ambientali).
Non si può dare una pacca sulla spalla e dire “birichino” a chi mette in pericolo la salute umana.
Infine, con la tecnologia a basso costo che c’è oggi basterebbe avere dei sensori nei punti strategici degli impianti per rilevare in continuo i dati ed inviarli con la telemetria in tempo reale su un portale pubblico accessibile a tutti i cittadini via web. Se l’Enel telecontrolla le centrali perché non può farlo a basso costo la Regione con i cittadini coinvolti (insieme per un futuro sostenibile)?
Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152
“Norme in materia ambientale”
Art. 271 comma 14 Se si verifica un’anomalia o un guasto tale da non permettere il rispetto di valori limite di emissione, l’autorita’ competente deve essere informata entro le otto ore successive e puo’ disporre la riduzione o la cessazione delle attivita’ o altre prescrizioni, fermo restando l’obbligo del gestore di procedere al ripristino funzionale dell’impianto nel piu’ breve tempo possibile e di sospendere l’esercizio dell’impianto se l’anomalia o il guasto puo’ determinare un pericolo per la salute umana.

fonti Arpat, Enel, Parlamento.it